Prima di proseguire con la lettura: questa lettera non è mia, è stata scritta dai Genitori Tarantini e la sto semplicemente rilanciando nella sua versione italiana – che segue – e inglese (qui). Grazie a tutti coloro che spenderanno un po' di tempo per leggerla e condividere l'appello.
“Sembra che la natura abbia impegnato tutte le sue cure ad allestire la culla di Taranto. Si direbbe persino che, per arricchirla, abbia spogliato i dintorni”.
Pierre Wuilleumier, “Taranto – dalle origini alla conquista romana”, Parigi, 1939.
“Se vi si domanda come Taranto sia diventata grande, come si conservi tale, come si aumenti la sua ricchezza, voi potete con serena fronte e con gioia nel cuore rispondere: con la buona agricoltura, con la migliore agricoltura, con l’ottima agricoltura”.
Archita di Taranto, 428 – 347 avanti Cristo.
L’infinita bellezza di Taranto, la città fondata dagli Spartani nel sud dell’Italia, il suo clima, la sua estate infinita, l’unicità della sua conformazione fisica, i frutti della sua terra e dei suoi due mari, la sua Storia gloriosa sono elementi decantati, nel corso dei secoli, da innumerevoli personaggi che ne hanno apprezzato le peculiarità. In questa terra baciata dalla Natura, sembra ci sia tutto quello che serve per vivere in prosperità, pace e senso di comunità. Tuttavia, solo mezzo secolo fa, industrie pesantemente inquinanti presero il posto dei secolari ulivi, negando a Taranto il naturale sviluppo e calpestandone il futuro.
Acciaieria, raffineria, cementificio ed enormi discariche hanno minato la salute e hanno attentato, riuscendoci, alla vita di un insopportabile numero di tarantini. Oggi più di ieri, grazie all’accanimento dei Governi italiani che si sono succeduti in questi ultimi quattro anni, Taranto paga un tributo enorme, insostenibile: ben dieci decreti legge sono stati promulgati per tenere in piedi la più grande e la più inquinante acciaieria dell’intera Europa, bloccando di fatto la richiesta di sequestro degli impianti sotto accusa da parte della Magistratura tarantina e aumentando irresponsabilmente le già insopportabili cifre da bollettino di guerra per quanto riguarda morti e ricoveri per tutti i tipi di tumore e gravi problemi all’apparato cardiocircolatorio e a quello respiratorio.
Solo per quanto riguarda i bambini, l’Istituto Superiore di Sanità, attraverso lo studio S.E.N.T.I.E.R.I., assegna a Taranto un +21% di mortalità infantile rispetto alla media della Regione Puglia per tutte le cause; un eccesso di tutti i tumori nella fascia 0-14 anni pari al 54%; eccesso di mortalità per tutte le cause nel primo anno di vita del 20%; per alcune malattie di origine prenatale, cioè iniziate durante la gravidanza, l’aumento della mortalità è del 45%. Di contro, proprio grazie alla monocultura industriale, la disoccupazione ha raggiunto percentuali davvero drammatiche. Ci sono, però, esaltanti segnali che provengono dalla stesa Natura che ha fatto della provincia tarantina una terra straordinaria. I delfini stanziano in gran numero nelle acque dello Ionio, proprio davanti a quelle strutture che continuamente da cinquanta anni minano il benessere del mare; nelle acque interne, per i tarantini “il Mare Piccolo”, tartarughe e cavallucci marini testimoniano che non tutto è perduto, che ancora si può fare qualcosa per il futuro delle prossime generazioni.
I tarantini sono pronti a ripartire dalle proprie origini, dal periodo in cui Taranto era amata e rispettata per scrivere un futuro fatto di salute e lavoro attraverso le stesse peculiarità che la Natura così generosamente ha regalato loro. La grande Storia di Taranto per il rilancio delle attività legate al turismo, agli scambi commerciali, all’agricoltura, all’allevamento, alla pesca e ai prodotti del mare ci sembra un sogno che, come Genitori tarantini, chiediamo al Mondo intero di aiutarci a realizzare.
Grazie.
Genitori tarantini