La notizia – sentita alla radio mentre ero di ritorno dal pernottamento – fa male, le immagini pure: Un centinaio di cani morti sono stati trovati in un crepaccio, in avanzato stato di putrefazione, vicino al canile di Statte (Taranto) da agenti del Corpo forestale. (Repubblica.it).
Ennesima figura, sempre qui dal quarto mondo. Questa volta a pagare è il migliore amico dell'uomo, un uomo che troppo spesso non è degno di esser chiamato tale. Non so di chi sia la colpa (nella notizia si legge di un canile adatto a 200 cani, con 600 presenti, mancanza di fondi, nonchè malattie e rischio epidemie), ma di certo è che, ancora una volta, ad essere colpito è sempre il più debole.
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